Come si è evoluta la produzione di ceramica a Deruta
La storia della ceramica nei secoli

Ceramiche Deruta 30 gen 2019

La cittadina di Deruta, ormai famosa per le sue ceramiche, è entrata nella storia dell’artigianato italiano a partire dalle prime mosse prese nel XIII secolo. Vediamo quali sono stati i momenti che hanno segnato la storia di questa arte:

La ceramica nel XIII e XIV secolo


• XIII e XIV secolo: nasce la tradizione ceramica di Deruta. Tradizione legata, in questa fase, solo ad oggetti di uso comune come scodelle, versatori e catini, decorati con figure zoomorfe, floreali e geometriche e colori tipici dello stile medioevale come il bruno di ferro-manganese e il verde ramina.



La ceramica nel XV secolo


• XV secolo: comincia l’evoluzione da oggetti puramente domestici e poco lavorati a oggetti decorati a scopo ornamentale, grazie anche al miglioramento della tecnica del tornio e all’impiego di nuove forme e colori. La tecnica continua a progredire arricchendosi di forme, tecniche e decori e l’importanza di questo settore artigianale costringe la città a evolversi, per soddisfare la crescente richiesta di ceramiche, in un enorme agglomerato di grotte e fornaci.
Cominciano a nascere opere originali e di grande raffinatezza, dall’ordinata e geometrica disposizione ornamentale, caratterizzate da policromie
Possiamo quindi ammettere che l’aspetto decorativo a preso il sopravvento su quello funzionale. Si aggiungono altri colori, l’arancio, il giallo e il blu.

La ceramica di Deruta nel XVI secolo


• XVI secolo: la forte influenza di artisti come Pinturicchio e il Perugino danno una scossa alla scuola pittorica umbra che si riverbera sulla produzione locale. Da qui la comparsa dei primi pezzi a lustro, tecnica orientale utilizzata per dare effetti metallici e sfumature iridescenti, tipiche di pietre preziose, e la nascita di collezioni, spesso di vassoi raffiguranti figure grottesche, allegoriche o mitologiche: cavalli alati, delfini, draghi e addirittura la famosa gorgone Medusa. Altri pezzi particolari e legati alla tradizione popolare sono le impagliate, decorate con motivi floreali o riconducibili alla maternità, le ballate, piatti concavi usati per porgere regali durante le feste e il corteggiamento, o altri donativi tipici della cultura medievale e rinascimentale come coppe amatorie, vasi nuziali e piatti raffiguranti motivi amorosi. Essenziale la produzione di mattonelle per chiese o sacrestie. Ne sono un esempio S. Maria Maggiore in Spello, S. Pietro a Perugia e S. Francesco in Deruta.

La ceramica nel XVII secolo


• XVII secolo: anche a Deruta approda lo stile compendiario che vede raffigurare figure elaborate e complesse in modo sommario e dai tratti riassuntivi. Queste particolarità sono visibili nel santuario della Madonna de Bagni completamente ricoperte da ceramiche votive della zona.

Storia della ceramica fra '800 e '900


• XVIII E XIX secolo: cambiano le attenzioni politiche e stilistiche di tutta Italia, la ceramica torna ad avere lo scopo funzionale che perse col tempo, diminuiscono gli scambi verso altri paesi e l’economia di queste produzioni vengono circoscritte alla realtà regionale. Diminuisce la qualità e la quantità dei prodotti Derutesi.

Deruta e la sua ceramica fino ai giorni nostri


• Fine XIX e XX secolo: il settore ceramico comincia la propria ripresa spinto da personaggi di cultura, lavoratori e studiosi umbri dell’epoca, un po’ per la necessità di investire sull’industria che ha sempre caratterizzato la città di Deruta e un po’ per una crescita indirizzata al revival rinascimentale che stava prendendo piede nei salotti e nei luoghi di lavoro umbri. Ci si concentra sulla creazione di un museo della ceramica indirizzato agli addetti ai lavori che testimonia i passaggi storici e artistici della produzione ceramica derutese. Viene istituito in un’ala del municipio e poi spostato in una sede che potesse dargli un’identità più individuale. C’è un’attenzione alla tradizione, alla formazione di nuove figure professionali e al connubio industria-artigianato, tant’è che all’interno del museo cominciano ad essere raccolte anche opere di produzione contemporanea. Uno sguardo fortemente imprenditoriale coinvolge le piccole botteghe artigiane che si uniscono nella prima società del settore ceramico, la Società Anonima Cooperative Maioliche, avviando una prima rete commerciale con Roma, Firenze e Perugia.
Durante il primo ventennio del 1900 grazie all’influenza dei di Francesco e Giovanni Buitoni e all’accostamento con Perugina la ormai Società Maioliche Deruta conosce il mercato americano e consolidandosi grazie alla produzione di ceramiche per il confezionamento di dolci d’eccellenza. La crescita continua con l’acquisizione di altre società e il decentramento della produzione. La crescita continuò fino agli anni 30, infatti dagli anni 30 fino al secondo dopoguerra Deruta affronta uno dei suoi periodi bui.
Negli anni 50 vede le luci della ribalta e riparte la crescita, questa volta senza il sostegno della Perugina che si discosta dai settori di lusso e inizia a produrre per soddisfare una vendita di mass

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